Corre l’anno 1989 quando Enzo Catellani  decide di cambiare vita e prende in gestione un negozio di illuminazione, qui comicia a conoscere il ferro e la sua materia e scopre una passione innata per la luce. La sua prima realizzazione, Turciù , viene notata da alcuni distributori di Düsseldorf che la portano a Francoforte in fiera, è subito un successo. Quindi l’idea di unire al suo nome quello del suo fedele cavallo Logan Smith, di rimanere fedele all’Italia, creando il suo spazio di lavoro a Villa (Bergamo), e di dedicare la sua vita alla produzione di una luce personale, di lampade non soggettivamente belle ma tendenti alla perfezione. Le idee di Catellani prendono subito forma, non esistono disegni e bozzetti ma pura manualità, al fine di conoscere subito la forma e l’oggetto. Il primo catalogo si chiamava "Oggetti senza tempo" e negli anni progetta e produce pezzi unici:Turciù, Albero della luce, Luce D'oro, Stchu Moon, Luce Nera, Fil de Fer, Luna nel pozzo, Luce che dipinge e le ultime collezione dotate di moderna tecnologia LED, Sorry Giotto e Lederam.

«Sono quattro anni che faccio ricerca e l'uso del led è stata una rivoluzione: significa creare senza dover girare attorno al porta lampadina, interpretando nuove forme di luce» sostiene ridendo Enzo Catellani. Luce è vita, crearla e plasmarla rappresenta la vita di questo grande imprenditore, capace di far sognare con le sue creazioni in flex modellabile, filo di ferro, rame e alluminio, dalle elementari e flessuose geometrie rivestite in foglia color argento, oro o rame.

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