Lo scorso 15 ottobre l’azienda finlandese  Artek ha compiuto 85 anni, un traguardo significativo, soprattutto alla luce della modernità dell’azienda che ha saputo imporre il suo stile senza mai invecchiare davvero. La visione all’origine era del resto molto lungimirante: nel 1935 Aino e Alvar Aalto, Marie Gullichsen e Nils-Gustav Hahl, fondarono Artek, acronimo di arte e tecnologia con l’obiettivo di “vendere mobili e promuovere una cultura moderna dell’abitare attraverso mostre e altri strumenti con finalità educativa”. L’arredo, dunque, come strumento di divulgazione di una cultura del progetto fatta di autenticità, longevità e utilizzo sostenibile dei materiali. Artek utilizza il legno certificato delle foreste finlandese e sin dal 1920 realizza la quasi totalità della produzione negli stabilimenti di Turku. Progettazione e produzione vengono portate avanti con l’obiettivo di rendere ogni pezzo il più possibile longevo e dunque con elementi di qualità ma anche facilmente sostituibili in caso di danneggiamento. Concepiti dunque per durare a lungo, resistono anche al susseguirsi delle tendenze formali, proprio perché ciascun progetto è fedele allo stile dell’azienda: essenziale, funzionale, accogliente. E versatile, basti pensare alle sedute adatte per contesti domestici ma anche professionali e pubblici. Ecco perché, forse più di altre aziende, Artek può contare su collezioni dalle vite molteplici, vissute da arredi che nel tempo possono reinventare la propria destinazione d’uso.

Chair 611 di Alvar Aalto 1929

Chair 611 by Artek

Uno dei pezzi più iconici della storia di Artek, e anche esemplificativi della longevità del suo stile e versatilità dei suoi progetti è sicuramente la sedia 611 disegnata nel 1929 da Alvar Aalto, tra i fondatori dell’azienda. È stata uno dei primi progetti di Alvar Aalto e prodotta senza soluzione di continuità sin dal 1929. La struttura è in betulla, su di essa si intreccia il tessuto che oltre a rendere la seduta comoda, può essere ritappezzato per allungarne la vita quasi all’infinito, ma anche per rinnovare colore e stile.

Stool 60  di Alvar Aalto 1933

Stool 60 by Artek

Un’altra icona indiscussa di Artek è lo sgabello 60, anch’esso firmato da Alvar Aalto, perfetto nella sua essenzialità e camaleontico, grazie alle infinite interpretazioni cromatiche e decorative che può offrire. Proposto non solo come seduta ma anche come tavolino, contenitore ed espositore è prodotto a mano in 42 fasi ed è impilabile.

Bench 153 di Alvar Aalto 1945

Bench 153 by Artek

La panca 153 è leggera e versatile e anche in questo caso Alvar Aalto ha voluto disegnare un arredo che fosse adatto sia a contesti domestici che a spazi pubblici. Il legno di betulla, motivo ricorrente nelle produzioni Artek, è qui protagonista assoluto, con gli elementi verticali composti in un sapiente equilibrio di leggerezza e stabilità.

Le novità 2020

Tupla Wall Hook by Artek

Se gli arredi firmati da Alvar Aalto hanno segnato la storia di Artek, nel presente si fa sentire la firma dei fratelli Ronan ed Erwan Bouroullec chiamati regolarmente a progettare elementi nuovi ma coerenti con lo stile e l’intenzione di Artek. È loro la firma sui due nuovi progetti presentati quest’anno: la  Rope chair che sembra una drammatizzazione della chair 611 di Aalto di cui porta alle estreme conseguenze la relazione tra struttura e corda, dove questa è ridotta letteralmente all’essenziale, in un insieme che sembra quasi una magia. Il secondo progetto è il Tupla Wall Hook, gancio appendiabiti da parete, prezioso accessorio per l’ingresso ma anche interessante da interpretare come supporto per elementi decorativi in tutta la casa. È di quest’anno anche la riedizione della seduta Aslak di Ilmari Tapiovaara, disegnata nel 1946 ed entrata in produzione nel 1958 è in faggio, impilabile e leggera con i braccioli corti e arrotondati e lo schienale curvo e accogliente.

Foto di copertina © Copyright exploitation rights with Artek

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