Il dialogo con la luce di  Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli Anni 80. Con il tempo, l’indipendenza creativa e imprenditoriale gli ha permesso di sviluppare progetti originali e riconoscibili, distribuiti in tutto il mondo. La luce, per Davide Groppi, è una meravigliosa occasione per sedurre ed emozionare. Una passione che lo ha portato alla realizzazione di innumerevoli progetti, moltissime collaborazioni con importanti brand del settore, come De Padova, Boffi, Paola Lenti, Christofle, e due Compassi d’Oro alle lampade  Nulla Sampei nel 2014.

Sistemi by Davide Groppi

Dove trova l’ispirazione? Quali input scatenano la sua immaginazione?

I miei progetti, o quelli che seleziono, nascono da incontri magici.

Con persone, opere d’arte, musica, materiali...

Tra i progetti futuri, ce ne sono alcuni in particolare che ci vuole raccontare?

Immagino e desidero un mondo in cui gli uomini siano ancora più uomini o, meglio, possano ritornare uomini.

Per quel che riguarda il mio lavoro penso a “utensili” in grado di alleggerire il mondo rendendolo più spontaneo e nello stesso tempo più ricco di significati ed amore.

Rail by Davide Groppi

Nuovi obiettivi in ottica green o soluzioni eco-sostenibili?

Non abbiamo alternative. Per me sostenibilità significa non considerare più esclusivamente l’uomo al centro del progetto, ma anche l’ambiente in cui viviamo. Produciamo troppe cose. Sto pensando di produrre molto meno e soprattutto di offrire esclusivamente soluzioni veramente utili e sensate.

Il progetto a cui è più affezionato? E perché?

Forse Nulla. Perché è la rappresentazione del significato di essenza ed assenza. Sotto un certo punto di vista è la negazione del mio lavoro. Nel 2020 Nulla ha compiuto dieci anni. È stata la prima soluzione a cogliere veramente la dimensione puntiforme dei diodi. In quell’occasione ho iniziato a vedere il mio lavoro in modo nuovo, ho sentito il nuovo che stava arrivando.

Nulla by Davide Groppi

Potrebbe farci il nome di un designer emergente a suo avviso molto promettente con il quale ha avuto modo di lavorare?

Ce ne sono tanti. Non posso fare preferenze. Mi piacciono i giovani e la loro energia non contaminata dal marketing. Ma ci sono anche persone con le quali lavoro da molti anni e con cui continuo ad avere un confronto creativo e stimolante. Ho un approccio maieutico al lavoro. Non mi piacciono i cosiddetti addetti ai lavori.

Ci vuole raccontare come nasce la collaborazione con Mohd Milano?

Qualche anno fa ci siamo conosciuti e ho capito che stava arrivando un’onda potente. Un’onda in grado non solo di vendere in un modo nuovo i prodotti, ma anche di far vivere esperienze inedite.

Tetatet by Davide Groppi

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