Per capire e apprezzare fino in fondo la sedia Wassily  di Knoll  è indispensabile conoscere la sua storia. Sobria e rigorosa, questa seduta può infatti apparire fredda, ma la realtà è che si tratta di un progetto colmo di creatività ed energia. A disegnarla, nel 1925, fu Marcel Breuer, pupillo di Walter Gropius, fondatore della scuola Bauhaus in cui Breuer fu studente e poi professore e direttore del laboratorio del mobile. In quei laboratori, sotto la sua direzione, si iniziò a sperimentare l’impiego del tubolare in acciaio per la realizzazione degli arredi ma anche la creazione di nuovi materiali, primo fra tutti l’eidengarn, un cotone trattato con cera e paraffina e calandrato, ossia trattato tra due rulli.

Wassily by Knoll

In questo fermento di sperimentazione laboratoriale, nel 1925, Breuer progetta anche questa seduta, che in origine si chiamava B3. La struttura è infatti in tondino di metallo, a cui Breuer è approdato dopo aver progettato una bicicletta per l’azienda tedesca Adler. Il telaio della bicicletta è infatti la fonte di ispirazione per questa innovativa seduta, insieme, probabilmente all’inclinazione dello schienale tipico della “sedia rossa e blu”, progettata circa dieci anni addietro dall’olandese Gerrit Rietveld. Ed è interessante constatare che nello stesso anno Le Corbusier aveva presentato all’esposizione delle arti decorative di Parigi, una scala “progettata come il telaio di una bicicletta”.

Se la struttura è in tondino di metallo, la seduta e lo schienale sono costituite da fasce di tessuto eidengarn, sostenuto ma confortevole e dall’aspetto visivo del tutto particolare e inedito.

Wassily by Marcel Breuer for Knoll

Lo stile razionalista che identifica Breuer e la Bauhaus si manifesta in modo evidente nella seduta, che rappresenta l’ingresso del tondino in metallo nella produzione di arredi e nella definizione di un’estetica tutta nuova, pulita e rigorosa, che si affermerà definitivamente negli anni 60.

Progettata e messa in produzione negli anni ’20 dall’azienda tedesca Standard Möbel, la seduta deve, infatti, molto del suo successo a un italiano: Dino Gavina (fondatore insieme a Cesare Cassina di Flos), che nel 1962, dopo aver conosciuto Breuer negli Stati Uniti, dove si era trasferito quando in Europa dilagava il nazismo, lo aveva persuaso a rieditare la B3 per la sua azienda, la Gavina Spa. E dopo aver scoperto che il pittore Wassily Kandiskj aveva chiesto di acquistare il primo esemplare che era stato prodotto, per la sua casa di Dassau, decise di proporre a Breuer di ribattezzarla sedia Wassily, abbandonando la nomenclatura di lettere e numeri tipica tedesca. Nel 1968 la Knoll acquista la Gavina Spa e con essa la licenza di produzione della sedia che ancora oggi è uno dei prodotti più prestigiosi e identificativi dell’azienda americana le cui radici, del resto, furono fortemente influenzate dal Bauhaus.

Wassily chair by Knoll

Nella sua versione più celebre, la sedia si presenta con il telaio in acciaio e le componenti tessili nere. Molto interessante e di tutt’altro effetto è la versione con gli elementi tessili in color crema. Per un effetto più vivace e meno austero, si può optare per le versioni in rosso, oppure giallo limone. Per un interno raffinato e con una marcia in più, c’è il rivestimento in cavallino.

Quest’anno, per celebrare il centenario della nascita della scuola Bauhaus, Knoll ha realizzato una edizione limitata della sedia Wassily, caratterizzata da un grintoso tubolare in acciaio nero. Ne sono stati realizzati solo 500 esemplari e sulla base di ciascuno, oltre al logo Knoll e alla firma di Marcel Breuer, è inciso il numero di serie progressivo.

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