Le porte dell’ADI Design Museum si sarebbero dovute aprire al pubblico lo scorso aprile, ma a causa della pandemia questa inaugurazione di grande valore storico era stata annullata. Il lockdown, l’incertezza, poi una ripartenza coraggiosa in cui le nostre aziende stanno dimostrando tutto il loro valore e la fiducia che riscuotono in ambito internazionale. E il 9 settembre, in occasione della premiazione del Compasso d’Oro, il museo ha finalmente aperto, anche se solo per un numero limitato di persone, nel rispetto delle misure sanitarie necessarie. A dicembre, il museo dovrebbe aprire definitivamente. La prima svolta rappresentata da questa edizione del premio è dunque la sede museale il cui senso è proprio quello di mantenere vivo il premio tutto l’anno e divulgare la sua storia, la storia del design, attraverso oggetti e progetti che potranno essere conosciuti da tutti i visitatori. Un punto di riferimento nella città di Milano che del resto, ha intitolato la piazza antistante piazza del Compasso d’Oro a sancire l’istituzionalità di questa iniziativa giunta al ventiseiesimo anno di vita.

Arco by Flos

La seconda novità di questa edizione è il premio alla carriera assegnato a tre prodotti dalla giuria internazionale, presieduta da Denis Santachiara e composta da Luca Bressan, Virginio Briatore, Jin Kuramoto, Päivi Tahkokallio. Si tratta di tre progetti iconici dal valore indiscusso e condiviso: la lampada  Arco di Pier Giacomo e Achille Castiglioni per  Flos (1962) con la motivazione “è stata capace nel tempo di diventare icona per l’intero design italiano nel mondo”; il letto  Nathalie di  Vico Magistretti per  Flou (1978) con la motivazione “rappresenta nel tempo un esempio di funzionalità e di poetica” e la poltrona  Sacco di Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro per  Zanotta (1968) con la motivazione “rappresenta nel tempo la libertà dai convenzionali stili d’uso”. I tre progetti sono accomunati dalla capacità di aver portato l’innovazione tipologica nei rispettivi settori – illuminazione, letto tessile e imbottito – e quindi di aver rappresentato un nuovo concetto di arredo, contemporaneo, che ancora oggi prevale. La nuova categoria di Premio alla carriera di prodotto, rappresenta dunque un momento di riflessione sui cambiamenti che il settore ha vissuto, riflesso del cambiamento delle abitudini di vita e del gusto estetico. Ed è un riconoscimento ufficiale alle icone del nostro design.

Nathalie by Flou

Sacco by Zanotta

Nella categoria dedicata ai nuovi progetti, spicca Food for Soul, il progetto sociale di Massimo Bottura e Laura Gilmore per combattere lo spreco alimentare, nell’ambito del quale,  Piero Lissoni ha ideato con l’azienda Salvatori il tavolo Design for soul: realizzato utilizzando gli elementi di scarto dalla lavorazione del marmo e dunque richiede ulteriori estrazioni.

Food for Soul by Massimo Bottura and Laura Gilmore

Per l’illuminazione vince  Arrangements di  Michael Anastasiades per Flos definita “Una danza di minimalismo, geometria e tecnologia; interpreta bene i led e sa trasformarli in emozione”: la portata innovativa e meritevole del progetto sta proprio nella capacità di attribuire un’estetica raffinata all’elemento tecnico del led, normalmente nascosto e considerato solo per la sua funzione.

Arrangements by Michael Anastasiades for Flos

Il Compasso d’oro alla carriera è stato assegnato a Rossella Bertolazzi, Gilda Bojardi, Marco Ferreri, Carlo Forcolini, Carlo e Piero Molteni, Anty Pansera, Vanny Pasca Raymondi, Eugenio Perazza e Nanda Vigo. Compasso d’oro alla carriera internazionale a Jasper Morrison (nell’immagina la sua  Hal chair per Vitra ), perché “Ha saputo guardare il mondo dove altri si limitavano a vederlo. Un percorso attraverso progetti per tipologie di prodotto spesso distantissime tra loro, che ha sviluppato nella concretezza del lavoro quotidiano, lontano dalla retorica autoreferenziale e autocelebrativa”. Nella stessa categoria sono stati premiati anche Emilio Ambasz e Nasir e Nagis Kassamali.

Hal chair for Vitra

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