"…after all, design is about responding to the gestures of the human being. Then there is a side even beyond this, which has to do with a sort of harmony with oneself, with one’s environment; this kind of awareness affects everything." - Dall'intervista tra Hendel Teicher e Charlotte Perriand pubblicata in ArtForum nell'estate del 1999

Continua il nostro appuntamento con il design al femminile: questa volta la voce è quella di Charlotte Perriand , intraprendente architetto e designer francese del secolo scorso. La Perriand (Parigi 1903, Parigi 1999) è stata un membro dell’avant-garde dei primi decenni del ventesimo secolo, che mirava  a rinnovare l’estetico quotidiano e a portare una ventata di modernità nell’architettura d’interni.

Il 1927 è stato un anno cruciale per la moderna Perriand: espose l’acclamato “Bar sotto il tetto” al Salon d’Automne, e iniziò la collaborazione con Le Corbusier  e il cugino Pierre Jeanneret all’atelier 35 di Parigi. E pensare che il primo incontro con il maestro, come raccontò la stessa Perriand, fu tutt’altro che idilliaco: infatti, Le Corbusier diede una sbirciata veloce ai suoi disegni, commentando sarcasticamente «Qui non si ricamano cuscini…».

Nei 10 anni di sodalizio, Charlotte si fece notare per il suo talento, riuscendo a riscaldare il razionalismo di Corbu con nuovi materiali e nuove forme, rendendolo più “umano”.

Oggi Cassina  è l’unica maison autorizzata a produrre i disegni del gruppo Le Corbusier-Jeanneret-Perriand, in collaborazione con gli eredi (tra cui Pernette, figlia di Charlotte e sua unica erede, che ha fatto da assistente alla madre per 20 anni) e la Fondazione Le Corbusier. Un lavoro filologico e meticoloso, per non stravolgere il contenuto ma adattarlo alle case attuali.

Ad esempio, la 526 Nuage (Nuvola) è un sistema di librerie modulari a diverse altezze, che estremizza il concetto di modularità, rispondendo alle esigenze e alla libertà compositiva di chi dovrà fruirne.

Il 525 Table en Forme Libre  era stato concepito nel 1938 per l’atelier di Montparnasse. È un tavolo con piano in legno massello di forma arrotondata, con tre sostegni. Le sue forme asimmetriche e arrotondate sono un invito alla convivialità e si adattano anche agli spazi più piccoli.

Anche i tavolini 519 Petalo hanno una storia particolare: erano stati concepiti (ma mai realizzati) per arredare le camere della città universitaria d’Antony, vicino a Parigi; realizzati nel, sono colorati e sovrapponibili, e le loro forme organiche permettono di distribuirli nello spazio favorendone l’ottimizzazione.  

Non solo l’équipement d'intérieur de l’habitation per Le Corbusier: l’esperienza della Perriand sarà positivamente segnata anche dalla permanenza in Russia, che la avvicinerà al costruttivismo, e in Oriente, che le permetterà di esplorare il confine tra moderno e tradizionale, ad esempio nella lavorazione del bambù.

Di ispirazione orientale la 522 Tokyo Chaise Longue : ha un piano sdraio in listelli di bambù, faggio o teak. La Perriand aveva imparato l’arte del bambù grazie al tour di due anni in giro per università, fabbriche e botteghe artigiane del Giappone, fortemente voluto dal Ministero del Commercio e dell’Industria nipponico che le aveva affidato l’incarico di definire le linee per la produzione industriale del Paese.

La poltroncina girevole 528 Indochine  venne disegnata in Vietnam nel 1943 per uso personale, con materiali e tecniche disponibili in tempo di guerra (esisteva già un modello precedente, la LC7, disegnata per la casa parigina dell’architetto e poi inclusa nella collezione co-firmata con lo studio di Le Corbusier). Inizialmente a tre gambe, fu poi corretta e adattata a 4 e ne furono aggiornate le tecniche di produzione.

La fama della Perriand raggiunse livelli internazionali: enti, imprese e istituzioni si contesero la sua bravura per allestimenti innovativi ma allo stesso tempo misurati. Vale la pena ricordare  l’allestimento della sezione francese della Triennale di Milano, gli interni della Maison du Bresil nella città universitaria di Parigi, il prototipo di cucina per l’Unité d’Habitation di Marsiglia, la stazione sciistica di Les Arcs in Savoia, il progetto dell’Ufficio del Turismo Francese a Londra, gli interni del Palazzo dell’ONU di Ginevra, lo showroom dell’Air France a Parigi, la “Casa del Tè” per il Festival Culturale del Giappone organizzato a Parigi dall’UNESCO. Da queste opere traspare l’amore della Perriand per la montagna e per l’Oriente, due passioni che hanno accompagnato l’artista nel corso della sua lunga vita.

Tra il 2013 e il 2014 si sono susseguiti importanti tributi a Charlotte Perriand : Louis Vuitton, in collaborazione con Cassina, ha riportato alla vita la Maison au bord de l’eau, un progetto di una casa-vacanze per la rivista "L’architecture d’aujourd’hui", sulla spiaggia dell’hotel Railegh a Miami.

La collaborazione tra Cassina e Louis Vuitton per celebrare la Perriand ha anche portato ad un’edizione limitata (1000 esemplari) della LC4*, la famosa chaise longue realizzata dalla designer: materasso autoportante in un cuoio naturale color rosa chiaro e il poggiapiedi e il poggiatesta in cuoio marrone scuro a contrasto, tutto fornito dalla conceria di Louis Vuitton.

Ha completato il tutto una mostra itinerante della fotografia dell’architetto, “Charlotte Perriand - A Modernist Pioneer, from Avant-garde Design to Photography”, ospitata presso alcuni flagshipstore e showroom Cassina in concomitanza con la presentazione della Collezione Icone Primavera/ Estate 2014 nelle boutique Louis Vuitton in tutto il mondo.

Charlotte Perriand, icona della modernità. La sua “arte di costruire, arte di abitare, arte di vivere” è ancora oggi un esempio per i designer contemporanei, e continuerà ad esserlo grazie al lavoro di Cassina e delle fondazioni a lei dedicate.

Scopri il design firmato da Charlotte Perriand  su Mohd.

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*LC4 CP di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, un omaggio di Cassina a Charlotte Perriand in occasione della Collezione Icônes 2014 di Louis Vuitton.