Histoire d'une icône: La Superleggera, solidità e leggerezza

”Creando la Superleggera ho seguito il processo perenne della tecnica, che va dal pesante al leggero: togliendo materia e peso inerti, identificando al limite la forma con la struttura, saggiamente e senza virtuosismi, cioè rispettando allo stesso tempo l'utilità e la solidità esatta”.  Gio Ponti

Una scultura domestica in equilibrio perfetto tra solidità e leggerezza, una sedia dal design ergonomico e le linee sottili: la 699 Superleggera, icona del design internazionale e capolavoro del made in Italy, quest’anno compie 60 anni.

Definita dal suo creatore “una sedia – sedia senza aggettivi”, la 699 pesa appena 1,7 kg e può essere sollevata senza il minimo sforzo. Design essenziale, semplicità e funzionalità per un oggetto dal fascino senza tempo: con il suo schienale incurvato che accoglie perfettamente il corpo, la seduta in canna d’india e una sezione triangolare di 18 millimetri che ne migliora la resistenza, la Superleggera unisce la tradizione artigiana con le tecniche moderne.

Frutto dell’estro creativo di Gio Ponti in collaborazione con i figli di Amedeo Cassina, la sedia è stata ininterrottamente prodotta dal 1957 nel reparto falegnameria di Cassina a Meda, in Brianza. Dove, ancora oggi, il legno viene lavorato, utilizzando moderne tecnologie, mantenendo le fasi di incollaggio, levigatura e l’assemblaggio. Nel caso della Superleggera, l’assemblaggio è eseguito in un unico passaggio proprio per la particolarità degli incastri che formano la struttura.

Anni di ricerca e sperimentazione per dar vita ad una seduta che fosse leggera e robusta: una rivisitazione della classica sedia impagliata di Chiavari, tipica della tradizione ligure di fine Ottocento. Corrispondenza tra forma e contenuto, sapore familiare ed espressione di una nuova modernità sono tra i motivi che hanno decretato il successo della SuperLeggera.

Accanto al modello classico in frassino naturale o laccato in bianco o nero, esistono le varianti con seduta imbottita colorata in pelle o tessuto sfoderabili, e le versioni speciali come il modello con struttura laccata bicolore bianca e nera, disegnata per le esposizioni, ma mai messa in produzione. L’edizione limitata con struttura rossa e tessuto Boxblocks, realizzata dall’artista olandese Bertjan Pot per i 60 anni della sedia, è un’ affascinante esplosione di colori.

Annoverata dall’ architetto e designer milanese tra i suoi capolavori, insieme al grattacielo Pirelli a Milano e la Concattedrale di Taranto, la Superleggera nasce nel secondo dopoguerra, come prodotto dai costi ridotti e dalla straordinaria robustezza per venire incontro alle difficoltà della popolazione. La 699 non vinse il IV Compasso d’oro, premio per il quale fu candidata, ma rimane un pezzo da collezione che fa parte dell’ ADI Design Index  e della collezione permanente del Triennale Design Museum.

La Superleggera porta con sé storie di un tempo lontano come il lancio nel cortile dell’azienda per testarne la resistenza o il trasporto delle strutture grezze in Liguria sul tetto di una Fiat 1100 per la realizzazione dei sedili in canna d’india.

Punto d’arrivo di un percorso creativo e di ricerca sperimentale, intrapreso da Cassina e Gio Ponti, la Superleggera appartiene ad una famiglia di sedute di alta manifattura come la Leggera, prodotti dal fascino intramontabile, entrambi diventati pietre miliari della storia del design.

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