Mancano meno di due mesi alla settimana del design londinese e uno degli eventi di cui si parla di più è I-Made, la prima mostra interamente dedicata al design italiano ospitata nella capitale inglese, dal 19 al 22 settembre. Una mostra importante, perché sancisce l’importanza dell’industria dell’arredo italiana sullo scenario internazionale, ponendo l’accento non sul suo passato a sul suo presente: già, perché in mostra ci saranno le produzioni attuali di alcune tra le più rinomate aziende italiane, riunite. In un sistema, una squadra, un gruppo di forze creative e produttive che insieme, fanno la differenza. Curatore della mostra è Giulio Cappellini, che non solo un designer, ma anche una figura istituzionale di raccordo dell’industria italiana del mobile. Infine, la sede dell’esposizione: la Saatchi&Saatchi gallery nella Duke of York Square di Chelsea. Una galleria votata all’arte contemporanea, nel cui contesto si inserisce il design italiano, assimilato a un’opera d’arte da collezione. Si tratta, dunque, di una mostra ricca di significato e implicazioni, un passaggio importante per il mobile italiano, una vetrina straordinaria nel contesto della settimana del design londinese, più giovane di quella milanese, ma molto vivace e visibile in ambito globale. Ciascuna delle aziende coinvolte, porterà in mostra uno o più elementi iconici delle sue collezioni presenti, in più, la mostra collaterale “Take a seat”, curata anch’essa da Giulio Cappellini, sarà una rassegna delle sedute più interessanti delle nostre aziende. Ecco alcune anteprime di ciò che le aziende presenteranno.

Driade

Fenix sofa by Driade

Driade  porterà più di un arredo in mostra, nell’immagine, il divano Fenix di Ludovica+Roberto Palomba . Il divano ha una struttura in legno massello di faggio, con una cinghia elastica che ne massimizza la comodità. La base è sottile e discreta, e amplifica il senso di sollevamento da terra, rendendolo leggero ed essenziale.

Living Divani

Extrasoft by Living Divani

Si chiama Extrasoft  ed è un divano disegnato da   Piero Lissoni per Living Divani . Modulare, essenziale nelle linee, soffice e ampio, è un invito a rilassarsi. Nella sua semplicità, presenta dettagli creativi raffinati, come i profili a contrasto, le forme squadrate accostate in modo asimmetrico ma armonico, la modulabilità che lascia libera la scelta, ma è studiata in modo da creare composizioni sempre indovinate.

Molteni&C

D.153.1 by Molteni&C

Un tributo al passato da parte dell’azienda che espone la seduta D.153.1  di Gio Ponti , ricercatissima ancora oggi. Faceva parte degli arredi disegnati da Ponti per la sua abitazione ed è rappresentativa del suo stile che ha fatto epoca. La struttura è in ottone satinato, il rivestimento in velluto: abbinamento che la rende adatta a ogni contesto.

Moroso

Gogan by Patricia Urquiola for Moroso

Presentato all’ultimo salone del mobile di Milano, il divano Gogan di Patricia Urquiola  rappresenta il presente di Moroso . Ampio, essenziale, chiaro, in un tessuto morbido e accogliente. Nella sua elegnaza essenziale e sostanziale, rappresenta, forse, quella concretezza che chiediamo, oggi, all’arredo.

Poltronova

Joe by Poltronova

Poltronova , rilancia, in occasione della mostra, la singolare poltrona Joe , disegnata da Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi e Jonathan De Pas nel 1966: un gigantesco guanto da baseball, ispirato alla pop art e dedicato a Joe Di Maggio, icona sportiva dell’epoca.

Alias

Kobi by Alias

Tra gli arredi presentati da Alias , c’è anche la seduta Kobi, disegnata da Patrick Norguet : ispirata alle tradizionali sedute in filo di ferro è resa elegante e gentile dalle linee morbide e dai piedi stilizzati.

Take a seat

Ghiaccio by Porro

La mostra collaterale Take a seat, sarà, invece, un focus sulla seduta. Tra le aziende protagoniste ci saranno Ceccotti Collezioni , DePadova  Driade, Flexform , Giorgetti , MDF Italia , Molteni&C , Poltrona Frau , Unifor e Porro  che porterà, anche la seduta Ghiaccio  di Piero Lissoni (nell’immagine). Bassa e confortevole, resa più accogliente dal cuscino imbottito.

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