Nata a Parigi e laureata alla Scuola Superiore di Disegno Industriale nel 1993, Inga Sempé avviava la sua professione di designer nella stessa città, nel 2000. Le collaborazioni con due aziende del calibro di Edra e Cappellini, segnavano il suo esordio, tracciando le prime linee di una carriera proseguita con brand di tutto il mondo, attraverso i quali il suo stile è passato lasciando il segno, in modo intenso ma senza clamore. Qualche esempio? Hay , Ligne Roset , Wästberg , Alessi , Luceplan , Mutina, Røros, Moustache , Svenskt Tenn, Gärsnäs. Marchi dal concept diverso, per i quali Sempé ha disegnato prodotto di natura diversa: dalle lampade ai tessuti, dalle sedute alle piastrelle. Il tratto comune? La gentilezza, la delicatezza dei colori e delle linee, un pizzico di giocosità. Arredi e accessori di Sempé arredano, decorano e caratterizzano ma sono del tutto privi di quella pretenziosità che invece si portano dietro alcuni designer. Ciò che disegna ci mette a nostro agio, ci è amico, oltre a farci il dono prezioso di rendere la nostra casa speciale. Forse il motivo è che lei stessa è a suo agio nell’arte e nella creatività, non solo perché ne ha fatto una professione ma anche perché, da sempre, la respira tra le mura domestiche: suo padre è il celebre disegnatore francese Jean Jacques Sempé, sua madre la pittrice e grafica danese Mette Ivers, suo marito è Ronan Bouroullec. Abbiamo parlato con lei proprio della varietà della sua produzione, e approfittato della sua schiettezza per farci dire la sua su un tema attuale ma forse affrontato da molti in modo più retorico che sostanziale: la sostenibilità, sulla quale Sempé ha le idee molto chiare e un messaggio indiretto alle aziende.

Lei ha disegnato tanti tipi diversi di oggetti, c'è un filo conduttore tra tutti?

Ho sempre la volontà di disegnare un oggetto che sia piacevole da usare, pensato per un industrializzazione intelligente e con una semplicità non noiosa e per niente minimalistica. Poi, il mio scopo è che questi oggetti possano piacere alla gente giovane e anziana.

Matin lamp by Hay

La lampada Matin  di Inga Sempé per Hay (2019)

La sostenibilità è uno dei grandi temi di oggi: qual è la responsabilità del designer in questo ambito e cosa fa personalmente per rendere i suoi progetti più sostenibili?

La verità è che la sostenibilità è una scienza, poco conosciuta e poco sviluppata dalle ditte. Non mi succede mai che un ingegnere in sostenibilità sia assegnato dalla azienda per migliorare la fabbricazione delle cose. Poi è dimostrato che i materiali dichiarati sostenibili dalle aziende che li producono lo sono poco in realtà. Il mio modo per fare delle cose sostenibili, è disegnare degli oggetti di qualità, che non siano dei gadget o tantomeno delle copie. Ed evito anche di farmi ispirare dalle orrende tendenze del momento perché fanno in modo che non ce la fai più di un oggetto dopo poco tempo, perché sei stufo di vedere le stesse cose in giro...

Vitrail by Magis

Gli specchi Vitrail  di Inga Sempé per Magis (2018)

Che rapporto ha con i social media e come gestisce questo aspetto del suo lavoro?

Mi occupo personalmente del mio account Instagram e basta. Facciamo noi in studio le foto dei miei oggetti.

Meteo by Golran

Il tappeto Meteo  di Inga Sempé per Golran (2016)

Può darci qualche anticipazione su ciò a cui sta lavorando adesso?

In questo momento sono al lavoro su un sofà con Hay, una collezione di piastrelle nuove per la Mùtina, alcuni nuovi progetti con Magis, e una nuova collaborazione con Glass Italia. Inoltre sto progettando delle casseruole per un’azienda francese.

Ruché by Ligne Roset

 Il divano Ruché  di Inga Sempé per Ligne Roset (2014)

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