“Capace di rileggere e reinterpretare la tradizione, capace di progettare il decoro senza decorare, convinto che il design è oggi troppo lontano dalle mani e dalla fantasia delle gente, troppo arroccato in un mondo a venire, freddo e lucente, per guardare agli uomini e alle donne di quaggiù.” - Driade

 

Una personalità poliedrica, un perfetto designer del made in Italy, un talento nell’esprimere la bellezza, la proporzione e il comfort che solo lo stile italiano con le sue forme possiede: parliamo di Rodolfo Dordoni , classe 1954, architetto e designer milanese di fama internazionale.

Dordoni fa parte di quel filone del design italiano che ha prodotto nomi come Castiglioni, Zanuso, Magistretti e De Lucchi; si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1979 e collabora con alcune delle più grandi maison di arredo e illuminazione. L’elenco è lungo ma vale la pena citarlo: Artemide, Cappellini, Cassina  Ceramica Flaminia, Dada, Dornbracht, Driade, Emu, Ernestomeda, Fiam Italia, Flos, Flou, Fontana Arte, Foscarini, Jab, Kettal, KnIndustrie, MatteoGrassi, Minotti, Molteni&C., Moroso, Olivari, Pamar, Roda, RB Rossana, Sambonet, Serralunga, The Rug Company, Venini.

Tra le aziende con cui Rodolfo Dordoni ha stabilito una proficua collaborazione c’è senza dubbio Minotti, di cui è direttore creativo dal 1997 ed è responsabile del processo di ideazione e sviluppo. Scorrendo il catalogo, numerose sono le “opere” dell’architetto milanese tra cui la serie di tavolini Sullivan, dalla linea morbida e elegante, il divano di grande valore estetico White, accogliente e generoso, o Collar.

Collar, un divano accogliente e raffinato, ideale per il relax, la lettura e la socialità grazie alla dinamicità di braccioli e schienali, è stato presentato alla imm di Colonia, insieme a Lang, una famiglia di contenitori da living dalla lavorazione ricercata e dalla progettazione curata fino ai minimi dettagli, e ad Aston, una linea da living che recupera la tradizione del salotto borghese, dalla dichiarata ispirazione retrò.

Dal 2005 è direttore creativo di Roda , azienda di design specializzata nell’Interior Garden, che con Dordoni sperimenta il concetto di In e Out, e quindi la continuità tra l’interno e l’esterno.

Nel 2005 ha fondato lo studio Dordoni Architetti, insieme a Alessandro Acerbi e Luca Zaniboni, e si occupa anche di progettazione architettonica e interior design.

Dordoni lavora anche nel campo della progettazione di interni per negozi, showrooms (come ad esempio lo showroom Dolce e Gabbana di Via della Spiga a Milano e in generale realizza il concept per i negozi D&G nel mondo) e stand per le fiere di settore (come quelli di Ernestomeda, Minotti e Roda per il Salone del Mobile di Milano), nonchè nella progettazione archittetonica e nell’interior design, in Italia e all’estero, di edifici residenziali, ville e spazi contract.

Tra questi ultimi, lo studio Dordoni ha realizzato il ristorante giapponese “ZERO Contemporary Food”, e ha progettato il secondo piano della Rinascente Duomo.

Tante le interviste a Dordoni nel corso della sua eclettica carriera, che aiutano a comprendere l’uomo e l’artista dietro alle collezioni più acclamate del design made in Italy. In un’intervista a Il Sole 24 Ore, Dordoni afferma:

“Quello che aiuta, nel nostro lavoro, è una lettura singolare degli oggetti. Per me un oggetto di lusso, esclusivo, deve essere sobrio e solido, senza fronzoli né orpelli. Come un Rolex o una Porsche, anche se non sono appassionato di auto né di orologi, se non come oggetti di design".

E proprio sul Made in Italy si sbilancia in un’intervista a Living del Corriere:

"La nostra forza è da sempre l’equilibrio tra artigianalità e industrialità, e siamo in grado di coniugare in modo sublime il talento artigianale del singolo con la produzione seriale. Non a caso la nostra manodopera è così cara: è tra le migliori del mondo."

Dordoni, pur non essendo siciliano, ama la Sicilia per i profumi e i sapori unici. Uno dei divani disegnati da Dordoni non a caso si chiama Eloro, come la zona archeologica vicino a Noto, la splendida capitale del Barocco (Dordoni ha una casa nella campagna di Vendicari). Nell’intervista a Repubblica del 2009 scopriamo un Dordoni amante della cucina:

“Attorno alla cucina ruota l’intera vacanza, diventa il principale passatempo di ogni giorno, dal fare la spesa al mettersi concretamente al lavoro con pentole e mortaio”.

E subito viene in mente la collaborazione con Ernesto Meda o con quella ancor più particolare con KnIndustrie : Dordoni, oltre ad essere un affermato e poliedrico maestro dell’interior design, ha disegnato anche collezioni di pentole, padelle, tegami e accessori per la cucina e l’art de la table.

Se vi state chiedendo come si fa ad progettare oggetti tanto diversi tra  loro, Dordoni ha una sua risposta:

"Ci vuole continuità con le aziende. Nel mio caso porto avanti delle collaborazione da diversi anni, perché ci vuole tempo a capire la filosofia dell’azienda e del cliente. Solo così si può rispondere alle esigenze di entrambi".

“You can only work with people you like”, afferma Rodolfo in un promo realizzato per Mutina, azienda italiana di progetti d’autore. E proprio da questo promo ecco il vero segreto della passione, della bravura e del genio di Rodolfo Dordoni:

“Faccio un lavoro che mi piace, e lo faccio con piacere.”

 

RODOLFO from Alla Carta on Vimeo.

 

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