Progettista, artista, critico e storico del design, Enzo Mari  è scomparso lo scorso 19 ottobre lasciandoci un’eredità non solo progettuale ma anche di pensiero che traspare da tutti i suoi lavori come un invito a proseguire la sua riflessione sul design, inteso nel suo senso più profondo. Ne è una testimonianza la mostra a lui dedicata, fino al 18 aprile 2021, della Triennale di Milano il cui curatore, Hans Ulrich Obrist dice “Ciò che lo infastidiva di più era che il mondo del design puntasse al profitto: voleva liberarsi di questa idea di guadagno, di commercializzazione, di industria, di marchi, persino di pubblicità. Perché, secondo Mari, il design è tale soltanto se comunica anche conoscenza. Ciò che colpisce dei suoi progetti – a qualsiasi campo essi appartengano – è la loro resistenza alla prova spietata del tempo”. Mari, dunque, declina l’essenzialità, ma nel farlo crea uno stile, lo stile “Mari”, appunto, privo di fronzoli ma con una sua estetica ben precisa che si fa apprezzare, amare.

Frate by Driade

Tra i suoi progetti dedicati all’arredo uno dei più significativi è senza dubbio il tavolo Frate , progettato nel 1973 e messo in produzione da Driade  a partire dal 1974. È l’archetipo del tavolo da pranzo, perfetto anche come tavolo da riunione e dunque ideale in una fase storica in cui spazi di lavoro e di vita convivono. Una dimostrazione del fatto che non occorrono effetti speciali per rendere speciale un tavolo e infatti gli elementi che lo costituiscono sono il vetro del piano, l’acciaio delle gambe e il legno dell’elemento collettore di gambe e top. Ma c’è anche un elemento immateriale a contribuire a decretare il successo di questo tavolo: è il dialogo tra questi materiali così diversi fra loro e la misura perfetta con cui vengono impiegati.

Frate table by Driade details

L’acciaio verniciato in nero antracite è l’elemento di forza e giustamente posto a reggere la struttura: trasmette solidità ma non pesantezza, grazie allo spessore ridotto delle gambe. Il vetro temperato conferisce leggerezza e allo stesso tempo, grazie alla sua trasparenza consente di intravedere l’anima in legno, in essenza di faggio, che riscalda l’insieme. La trave centrale è disponibile anche in altre essenze e il piano in diverse lunghezze. Ed ecco che con pochi elementi Enzo Mari riesce a creare un tavolo versatile che pur avendo una forte identità si adatta a contesti di stile diverso.

Frate table by Driade

È un tavolo di straordinaria eleganza e leggerezza formale, fatto bene, che ha dato vita anche ad altri tavoli di diversa forma e misura: il tavolo basso da salotto Fratello, il tavolo rotondo e quadrato Cugino e il tavolino basso rotondo e quadrato Cuginetto. L’idea progettuale è la stessa: acciaio, vetro e legno abbinati in modo intelligente ma semplice. Cambiano le proporzioni e questo basta a renderlo adatto a contesti diversi. Frate non è, dunque, solo un tavolo ma anche il modello di un approccio al progetto fatto di sostanza e di idee, di bellezza e di creatività intelligente.

Frate table by Enzo Mari for Driade

Nell’immagine: l’allestimento della mostra “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist” with Francesca Giacomelli - © Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia. Sulla destra il tavolino Cuginetto.

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