Vivere alla Gio Ponti

"La maggioranza degli oggetti per la nostra vita, sono oggi creati dall'industria, sono da essa caratterizzati: l'industria dunque fa stile, è la maniera del nostro tempo.” - Gio Ponti

Raccontare Gio Ponti: l’architetto, il designer e artista milanese (1891-1979) polivalente che ha rinnovato profondamente l’arredo Made in Italy.

Gio Ponti è stato tra le figure più innovative del design italiano: è l’architetto di uno dei simboli della Milano moderna, il grattacielo Pirelli (il famoso Pirellone), inizialmente costruito per gli uffici dell’azienda di pneumatici Pirelli e poi diventato la sede del Consiglio Regionale della Lombardia.

Impegnato anche nell’editoria, fondò la rivista Domus, riferimento internazionale per l’architettura, il design e l’urbanistica, dirigendola quasi senza interruzioni fino alla sua morte; istituì anche il premio Compasso D’Oro, che valorizza e promuove ancora oggi il design italiano.

Nel corso della sua vita ha progettato scenografie teatrali, lampade, sedie, oggetti da cucina, addirittura interni di transatlantici e sanitari, con uno stile che contraddistingue la sua intera produzione. 

La sua attività di designer inizia con l’industria ceramica Richard Ginori, rinnovandone le collezioni e assumendone la direzione artistica; nel 1925 vinse anche il prestigioso Grand Prix all’Expo di Parigi proprio con le sue porcellane.

Inizia a collaborare con Fontanaarte: nel 1931 disegna Bilia, una lampada da tavolo dai tratti essenziali e geometrici. Bilia ha una composizione semplice ed equilibrata: un cono in metallo nichelato spazzolato sormontato da una sfera in vetro soffiato satinato. Una lampada elegante, che arreda con non ostentata disinvoltura un living  o illumina con la sua discreta presenza un ingresso, trasformandolo in un interessante biglietto da visita.

Nel 1935 Gio Ponti progetta palazzo Montecatini di Largo Donegani a Milano, disegnandone sia l’architettura che gli arredi: Molteni&C  riprende nel 2014 la sedia Montecatini, basandosi sui disegni originali custoditi nei Gio Ponti Archives , e la riedita sia in alluminio che con sedile e schienale in pelle. Una seduta di design adatta sia a contesti home che contract, grazie al suo carattere evidente e lineare!

Tra gli anni ‘50 e ‘60 Gio Ponti è in piena “splendida età”, come la definisce per il Le Corbusier di Ronchamp, Chandigarh e Ahmedabad. Questi sono gli anni degli arredi della casa di Gio Ponti a Milano in via Dezza, una sorta di laboratorio di design: da lì proviene la Poltrona D.153.1, disegnata nel 1953. La poltrona ha una struttura in ottone satinato e rivestimento in pelle o in tessuto disegnato dallo stesso Ponti.

Sempre dalla casa di via Dezza proviene anche il Tavolino D.555.1, disegnato nel biennio ‘54-’55. Il tavolino ha una struttura in metallo, con la griglia verniciata a mano. Il piano sovrastante è in cristallo trasparente. Sarà perfetto per il vostro living moderno o contemporaneo, conferendogli un’allure luminosa!

Nel 1957 progetta la sedia Superleggera per Cassina: un “oggetto primo”, frutto della stretta collaborazione tra Gio Ponti e i maestri artigiani di Cassina. Una sedia particolare, dalla sezione triangolare delle gambe (“assottigliando visualmente la forma, la esprime”, disse il Maestro), e dal peso appena percepibile: 1,7 kg, tanto da poterla sollevare solo con un dito. Un must-have per gli amanti del design e per i collezionisti!  

Gio Ponti ha anche disegnato pattern per tappeti, come nel caso di Incroci, prodotto da Abc Italia. Le fantasie del Maestro sono geometriche, frutto di un delicato equilibrio di forme e colori. L’esperta mano degli artigiani tessitori rende magnifica la lavorazione, con materiali di prima qualità, come la lana d’Altipiano Tibetano filata e cardata a mano.

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Per saperne di più

"Gio Ponti, l'opera" di Lisa Licitra Ponti,1990, Leonardo Editore

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