“La Gravità costruisce lo Spazio, la Luce costruisce il Tempo, dà ragione del Tempo. Ecco le questioni centrali dell’Architettura: il controllo della Gravità e il dialogo con la Luce. Il futuro dell’Architettura dipenderà da una nuova possibile comprensione di questi due fenomeni.” 

Alberto Campo Baeza

 

L’uso della luce come strumento per definire e valorizzare lo spazio è un tema centrale nella poetica architettonica di Alberto Campo Baeza. Tutte le opere dell’architetto spagnolo sono pervase da questo afflato luminoso, dalla ricerca costante di purezza formale e da uno stile minimalista che si pone come obiettivo quello di dar forma a un tipo di architettura che è prima di tutto idea eterna, pura bellezza.

Nato a Valladolid nel 1946, da bambino si trasferisce a Cadice, seguendo il padre, chirurgo militare. Dal nonno materno eredita la passione per l’architettura e vi si dedica precocemente, lavorando sul perfezionamento dell’estetica dell’astrazione. Laureatosi nel 1971 alla scuola di Architettura dell’Università Politecnica di Madrid, l’architetto spagnolo approfondisce la sua formazione sotto la guida di maestri del calibro di Francisco Javier Sáenz de Oiza e Javier Carvajal, lavorando anche presso lo studio dell'architetto Julio Cano Lasso.

Alberto Campo Baeza architect

Tra i maggiori esponenti dell’architettura post franchista spagnola, Alberto Campo Baeza ha contribuito sensibilmente alla ricostruzione del paese, utilizzando un linguaggio puro, astratto e lontano dai localismi.  Da 35 anni insegna nella scuola di Architettura di Madrid, realizzando progetti conosciuti e apprezzati per l’uso sapiente della luce, la predominanza del bianco, le linee semplici ed essenziali e le atmosfere dal fascino neoclassico.

 “L’architettura deve offrire all’uomo qualcosa di più, che è il fine ultimo misterioso ma concreto, che è la bellezza”.

Alberto Campo Baeza

Casa Turègano a Madrid, 1988

I suoi primi progetti sperimentali, considerati un manifesto della sua arte, si collocano tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90. Casa Turègano, a Madrid, realizzata nel 1988 per il designer grafico Roberto Turègano, nasce dalla sovrapposizione di spazi verticali collegati tra loro diagonalmente. In questo progetto, ispirato a un quadro di un seguacedi Rembrandt, esposto alla National Gallery di Londra, la luce pervade lo spazio e lo amplifica incontrandosi con il bianco delle superfici, oppure smaterializzandolo, sottraendo visibilità.

Turegàno house Alberto Campo Baeza

Casa Gaspar a Cadice, 1992

Un nuovo elemento architettonico di grande interesse caratterizza Casa Gaspar, a Cadice: l’ Hortus conclusus, la forma tipica del giardino medievale, presente soprattutto nei monasteri. Si tratta di un muro di recinzione che ha lo scopo di creare uno spazio esterno ma privato, protetto da sguardi indiscreti. Nel progetto risalente al 1992, lo spazio interno della casa ha una sua continuazione in sei cortili, la cui simmetria realizza il senso del doppio, un effetto specchio che contribuisce a espandere l’ambiente.

Gaspar house Alberto Campo Baeza

Caja Granada, 2001

Verso la fine degli anni ’90, il suo interesse si volge verso la materialità dei sistemi di costruzione e il loro rapporto con lo spazio. Non solo uso della luce, ma elementi pesanti e senso della gravità. Una delle prime applicazioni di questa ricerca è Caja Granada Headquarters, del 2001. L’edificio ha la forma di un cubo in cemento armato, dotato di quattro colonne, un cortile interno centrale, chiamato “impluvium de luz” che accoglie la luce solare e la riflette sulle superfici chiare.

Caja Granada Headquarters Alberto Campo Baeza

Domus Aurea in Messico 2016

Firmata da Alberto Campo Baeza in collaborazione con l’architetto Messicano Gilberto L. Rodriguez, la Domus Aurea a Monterrey, in Messico, è un chiaro omaggio al celebre Luis Barragàn. La residenza si distingue per una parete dorata che richiama lo stile dell’architetto messicano, e per il carattere sobrio, minimalista ed essenziale assimilabile all’arte classica. L’edificio di tre piani è un trionfo di luce e candore, perché proprio come afferma Baeza: “Sine luce, nulla architectura est”. Gli spazi, uniti in diagonale, comunicano tra loro e la luce passa e si riverbera attraverso l’ampia parete color oro che campeggia nella zona living. Un mirabile uso del colore e della luce come elementi di costruzione e fonti di suggestione.

Domus Aurea Alberto Campo Baeza

Alberto Campo Baeza ha teorizzato i principi ispiratori della sua architettura attraverso numerose pubblicazioni, tra le più famose “La idea construida”. Al centro della sua riflessione troviamo sempre l’uomo e la sua cultura; una visione in cui la gravità costruisce lo spazio che, a sua volta, assume significato attraverso la luce e viene definito applicando la formula del “Más con menos ”.

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