Le Corbusier, la poesia del cemento diventa patrimonio Unesco

Le Corbusier è patrimonio mondiale dell'umanità.

Per la precisione, 17 dei suoi edifici, sparsi per il mondo, sono stati inseriti nella lista dei siti protetti dall'Unesco. Una vittoria per l'architettura. La candidatura delle opere del maestro franco-elvetico era stata presentata per la prima volta nel 2004 e oggi, riformulata, include costruzioni che si trovano per lo più nei due paesi in cui Le Corbusier visse per la gran parte della sua vita, la Svizzera, dove nacque, e la Francia, dove morì. Ma non solo: ci sono anche la casa Curutchet a La Plata (Argentina), il Museo nazionale di Tokyo e il complesso del Campidoglio di Chandigarh, la città indiana che Le Corbu aveva progettato per intero. 

Uno dei più famosi è la Villa Savoye di Poissy, vicino Parigi, costruita tra il 1928 e il 1929 e per l'epoca una vera rivoluzione, compendio dei cinque principi che Le Corbusier aveva presentato in uno dei testi fondamentali per il Modernismo, Verso una architettura (1923).

La struttura è essenziale, geometrica, e si avvale delle nuove possibilità offerte dall'uso del cemento armato, riassunte dall'architetto in cinque principi:- i pilotis, cioè gli alti e sottili pilastri che reggono l'edificio e lo isolano dal terreno e dall'umidità, creando ulteriore spazio;- il toit terrasse, il tetto-giardino, a sostituzione delle coperture a falda;- il plan ibre, cioè la pianta dell'edificio libera dai vecchi muri portanti, resa possibile dalla crezione di uno scheletro in calcestruzzo armato;- la façade libre, cioè la facciata libera da condizionamenti strutturali– la fenêtre en longueur, o finestra a nastro), che taglia la facciata in lunghezza, rendendo l’interno luminosissimo e permettendo un contatto più diretto con l'esterno.

L’Architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce.(Le Corbusier)

Con l'Unité d'Habitation di Marsiglia, realizzata tra il 1947 e il 1952, Le Corbusier si spinse oltre, arrivando a progettare un intero quartiere all'interno di un unico complesso che può ospitare fino a 1.600 persone, detto anche Cité radieuse (“città radiosa”) perché è esposto al sole sia a ovest sia a est.

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